L'attesa è finita: il nostro nuovo olio extravergine è pronto per te

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Produzione e vendita olio extravergine di oliva pugliese

L’olio EVO inserito nell’alimentazione degli astronauti

L’olio EVO Muraglia va nello spazio insieme a Samantha Cristoforetti: arricchirà la dieta degli astronauti. Ma non solo. 

Il 26 Novembre 2021 l’agenzia Spaziale Italiana rilascia una comunicazione in cui dà una notizia molto interessante: l’olio extravergine d’oliva verrà mandato nello spazio e entrerà a far parte dell’alimentazione degli astronauti dell’Expedition 67/68, di cui fa parte anche Samantha Cristoforetti. 

Una selezione di diversi tipi di olio extravergine d’oliva ha infatti lasciato la terra per raggiungere l’ISS, la stazione spaziale internazionale. La partenza, slittata diverse volte per maltempo, è avvenuta il 27 aprile alle 9.52 (qui il lancio in diretta su Youtube).

L’olio fruttato intenso Muraglia è incluso nella selezione di oli lanciata nello spazio a bordo della Crew-4 Dragon a cui l’equipaggio ha dato il nome “Freedom”.

Cosa mangia un astronauta nello spazio?

Immaginate di passare giorni, mesi all’interno di uno spazio relativamente ristretto e in assenza di gravità: le conseguenze sul corpo umano sono tante ed è per questo che l’alimentazione degli astronauti deve essere accuratamente studiata. 

Inoltre va tenuto in considerazione che gli astronauti sono circondati da macchinari, che non c’è un ‘sopra’ e un ‘sotto’, che muoversi è molto complicato anche per chi si è preparato a lungo per vivere per periodi anche prolungati nello spazio.

Insomma la dieta degli astronauti deve tenere conto di tanti fattori, oltre che delle condizioni fisiche dell’equipaggio ed è monitorata costantemente: una volta a settimana gli astronauti compilano un questionario relativo a ciò che hanno mangiato e in base ai dati raccolti il Laboratorio di Biochimica Nutrizionale elabora i dati e dà indicazioni su cosa manca e come integrarla. 

In assenza di gravità i limiti sono molti: niente briciole, niente succo di frutta versato nel bicchiere, perché gocce e briciole potrebbero danneggiare i macchinari. Proprio per limitare ulteriormente l’umidità e conservare meglio gli alimenti, si ricorre a diverse strategie: sottovuoto, disidratazione, irradiazione per eliminare le muffe (ma tranquilli, come per noi quando andiamo a fare una radiografia, non rimane traccia delle radiazioni sugli alimenti).

Inoltre l’aria presente nel veicolo è depurata, rendendola molto secca, fattore che modifica odori e sapori degli alimenti, un po’ come in aereo. 

Oltre a questo, gli astronauti vengono sottoposti a esami del sangue prima e dopo la partenza e durante tutta la spedizione. Sono diverse e non del tutto spiegabili, le considerazioni raccolte: intanto gli astronauti tornano sulla terra con un minore volume muscolare. Inoltre si è notato che hanno una dose insufficiente di vitamina D, generata dal nostro corpo grazie all’esposizione solare e fondamentale per il benessere delle ossa. 

Bisogna poi tenere conto della stabilità degli alimenti, cioè quando e come si deteriorano, se mantengono gli stessi valori nutrizionali e per quanto. 

A questo si aggiunge un’ulteriore difficoltà: niente cibi deperibili perché nella stazione spaziale sono presenti solo piccoli frigoriferi e nessun freezer (a parte quelli per gli esperimenti). 

In più il packaging deve essere minimo e poco ingombrante, perché anche stoccare e eliminare i rifiuti nello spazio non è semplice come a casa.     

Alimentazione degli astronauti: il bonus food di Samantha Cristoforetti è l’olio evo!

Tuttavia non pensate che l’alimentazione degli astronauti non sia varia: a ogni membro dell’equipaggio è concesso il bonus food. Ogni astronauta può scegliere degli alimenti a scelta da portare nello spazio a integrazione della dieta. In questo modo non solo si portano in viaggio i cibi che amano, ma l’alimentazione dell’intera squadra si arricchisce per sapori e colori. 

Laddove le condizioni particolari di una stazione spaziale creano limiti è la collaborazione di chi la abita e ci lavora a generare opportunità. 

L’olio extravergine d’oliva fa parte del bonus food scelto da Samantha Cristoforetti. 

Ci saranno diversi tipi di olio d’oliva extravergine che accompagneranno l’alimentazione degli astronauti. Ogni tipo andrà ad arricchire di volta in volta una specifica tipologia di cibo: verdure, carne, pesce in base a intensità e profilo sensoriale. 

L’olio extravergine d’oliva è stato scelto per via “dell’alto contenuto in antiossidanti naturali, che sono essenziali per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico”, in base ai numerosi studi scientifici che hanno provato gli effetti positivi sulla salute di questo alimento.  

Se volete approfondire il tema del cibo e dell’alimentazione degli astronauti, Samantha Cristoforetti ha aperto un profilo su TikTok, prima a farlo tra gli astronauti, e in un video ha parlato proprio di cibo e spazio.

Cosa si studia nello spazio? L’olio extravergine d’oliva!

La Stazione Spaziale Internazionale è la più grande struttura costruita dell’uomo in orbita, a 400 mila chilometri d’altezza. Possiamo considerarlo un enorme laboratorio per la ricerca scientifica. Si fanno esperimenti negli ambiti più diversi: fisica, chimica, medicina, astronomia, scienze dei materiali. E naturalmente i cibi fanno parte di questi esperimenti.  

L’olio extravergine d’oliva non partirà per lo spazio profondo solo come integrazione all’alimentazione degli astronauti ma sarà anche protagonista di un esperimento inedito.

Si chiama EVOO e verificherà gli effetti della microgravità sull’olio extravergine di oliva italiano: insomma, si cerca di capire cosa succede all’olio EVO fra le stelle. 

Tutto questo lavoro ci porta un po’ più vicini al sogno di poter esplorare lo spazio, andando sempre un po’ più lontano e rispondendo alle tante domande a cui non abbiamo ancora dato risposta. 

E noi col nostro olio fruttato intenso faremo la nostra parte.

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